AutoScout24: il 20% vuole usare di più l'auto

Transparenz: Redaktionell erstellt und geprüft.
Veröffentlicht am und aktualisiert am

Nel marzo 2020, per conto di AutoScout24.at, Innofact AG ha intervistato online 500 conducenti austriaci sul loro comportamento in fatto di mobilità.

Die Innofact AG hat im Auftrag von AutoScout24.at 500 österreichische Autofahrer im März 2020 online zu ihrem Mobilitätsverhalten befragt.
Nel marzo 2020, per conto di AutoScout24.at, Innofact AG ha intervistato online 500 conducenti austriaci sul loro comportamento in fatto di mobilità.

AutoScout24: il 20% vuole usare di più l'auto

Per il 20% degli austriaci l’auto continuerà ad essere importante anche dopo la crisi dovuta al coronavirus. Un quinto degli intervistati ha dichiarato che intende utilizzare di più l’auto nel periodo post-Corona per entrare meno in contatto con batteri e virus.  Attualmente, più di tre quarti dei proprietari di auto austriaci fanno affidamento sulla propria auto invece che sui trasporti pubblici per evitare infezioni. E più della metà (53%) concorda sul fatto che l’auto sta diventando sempre più importante. Cosa accadrà dopo la crisi? In ogni caso, per molti non si tratta di un ritorno alla “normalità” in termini di comportamenti di mobilità. 

Corona sta cambiando il comportamento futuro della mobilità

È probabile che il Corona abbia un’influenza a lungo termine sulla preferenza degli austriaci a utilizzare l’auto, i trasporti pubblici o altri mezzi di trasporto. Oltre il 40% vuole cambiare il proprio comportamento di mobilità dopo il Corona. Circa un quarto degli intervistati ritiene che dopo la crisi dovuta al coronavirus i viaggi diminuiranno e la mobilità tenderà a essere limitata. Gli austriaci non solo sono particolarmente cauti nell'utilizzo dei trasporti pubblici in questo momento: solo il 5% degli intervistati vorrebbe utilizzare i trasporti pubblici più dopo la crisi del coronavirus rispetto a prima. Il 56 per cento degli intervistati vorrebbe ritornare alle abitudini di mobilità abituali prima della crisi, e addirittura due terzi delle persone tra i 50 e i 65 anni vorrebbero tornarci.